Cosa vedere..

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Arte e Architettura

12.chiesa di santa maria assuntaLa visita ad Oratino non permette di poter visionare interamente l’immenso patrimonio artistico ed architettonico prodotto nel corso dei secoli. Ciò che può essere ammirato, comunque tanto, è solo una piccola parte del lavoro e delle opere realizzate nelle botteghe artigiane del borgo dal XVII secolo in avanti.
Arrivando in paese la prima tappa è senza dubbio la Chiesa di Santa Maria di Loreto, considerata in passato extra moenia, e scelta come luogo di sepoltura dalla famiglia dei duchi Giordano. Motivo per cui, nella seconda metà del Settecento, venne abbellita da un importante ciclo decorativo portato a termine, in diverse fasi, da Ciriaco Brunetti in collaborazione con il fratello Stanislao. Sulla parete di fondo della navata centrale si conserva una notevole ancona lignea, mentre nelle nicchie sono esposte alcune statue come la Madonna del Rosario, 1715 ca., di Carmine Latessa, e la Madonna del Carmine di Crescenzo Ranallo, firmata e datata 1854.
Da lì, attraverso la scalinata in pietra di Pie’ di Castello (fondata nel 1857 da Paride Latessa e caratterizzata da case, costruite secondo un modulo ripetitivo, abitate soprattutto da famiglie di scalpellini, è possibile arrivare sul Belvedere Calise, un terrazzo panoramico che permette di spaziare su un territorio vastissimo che va dal massiccio del Matese ai monti della Maiella, al centro del quale si erge la “Memoria Rateni Fons”, la Fontana della Memoria di Oratino, opera realizzata nel 2001 da Renato Chiocchio, traendo ispirazione da un disegno del pittore Ciriaco Brunetti (Oratino, 1723 – 1802).
Proseguendo il cammino ci si imbatte nel maestoso Palazzo Ducale, ristrutturato agli inizi del XVIII secolo dal duca poeta Gennaro Girolamo Giordano. L’edificio, a pianta quadrata, ubicato sulla piazza a lui dedicata, presenta uno straordinario portale in pietra con decorazioni a foglie d acanto, sovrastato dallo stemma gentilizio.
Difronte l’antica dimora si trova il borgo medievale in cui si accede dalla Porta del Piano (XIII sec.), uno dei due varchi, perfettamente conservato, da cui si entrava nelle mura. L’altra, la Porta del Colle, è stata smantellata, anche se conserva ancora alcuni segni della sua esistenza.
Sul punto più elevato del centro storico è situata la Chiesa di Santa Maria Assunta, edificio sacro menzionato in un documento del 1241 con la denominazione di Ecclesia Sanctae Mariae. Internamente la struttura presenta tre navate scandite da colonne e pilastri in pietra, inoltre, nella volta centrale, si trova l’affresco con l’Assunzione della Vergine, eseguito nel 1791dal pittore Ciriaco Brunetti. Nella chiesa sono conservate altre opere di artisti oratinesi come la statua di San Rocco di Silverio Giovannitti, e quella di San Bonifacio Martire di Crescenzo Ranallo, mentre l’Ostensorio in argento, opera di raffinata fattura, risulta progettata nel 1838 da Isaia Salati.

Natura

1.vallata del bifernoOratino, nel territorio che degrada a valle verso il fiume Biferno, presenta un’area ricoperta da vegetazione boschiva, inserita da qualche anno tra i Siti di Interesse Comunitario (SIC).
Sempre nelle vicinanze del corso d’acqua è possibile ammirare l’imponente Morgia preistorica detta “La Rocca” (foto) (entrata a far parte del Parco delle Morge Cenozoiche del Molise), un sito dell’età del Bronzo, individuato con un saggio stratigrafico nel 1991da G. De Benedittis, è attualmente oggetto di scavi sistematici (foto), dall’autunno del 2005, diretti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise, in collaborazione con la cattedra di Paletnologia dell’Università La Sapienza di Roma.
Interessante è anche la presenza di un braccio tratturale (foto pisciarello) che, esternamente al paese, permetteva alle greggi provenienti da Castel di Sangro di raggiungere Lucera e viceversa.

Museo Domestico

dida museo domesticoSul solco della grande tradizione di creatività, che ha contraddistinto per secoli la comunità oratinese e ancora caratterizza i vicoli del borgo antico, dal 12 agosto del 2016 il paese ospita l’esperienza del Museo Domestico. Grazie alla donazione di opere da parte di una ventina di artisti contemporanei (italiani ed internazionali) è stato possibile istituire questa mostra permanente che trova collocazione nelle case dei cittadini oratinesi. Una brillante intuizione per dare continuità nel tempo alla straordinaria produzione artistica presente sul territorio, promuovendo con originalità il patrimonio culturale di Oratino.

 

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